"La scuola di guerra della vita", Friedrich Nietzsche:

Quel che non mi uccide, mi rende più forte"

(Friedrich Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, 1888)

"Se dopo aver accompagnato tuo figlio in palestra, aspettando seduto nello spogliatoio e pensando alla gara del giorno prima, con la calcolatrice del cellulare cominci a calcolare:

- a che passo avresti dovuto correre per arrivare cinque minuti prima;

- che tempo avresti fatto se ai 10 chilometri fossi arrivato ad una media inferiore di 5 secondi al chilometro;

- a che media affronterai la prossima gara volendo migliorare il tuo PB di almeno 10 minuti

allora le possibilità sono due: o sei un runner o sei cerebroleso, e non è detto che una escluda l'altra....”
(orzo)
....certo che noi runners siamo proprio strani....
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lunedì 23 gennaio 2012

Lanaro Granfondo



Domenica 15 gennaio 2012

Dopo un dicembre che mi ha fatto sognare sul sentiero 3, la prima gara del 2012 non poteva essere che trail.

In una fredda mattinata di metà gennaio, snobbando il tepore del piumone, contravvenendo alle banali logiche di salute mentale, noncurante delle basse temperature esterne e dei ritmi rallentati dalla giornata festiva, il runner medio esce, cercando nello sforzo fisico l’appagamento e l’equilibrio psicologico che nessun’altra sostanza gli dà....beh, non esageriamo: vogliamo mettere un buon calice di Montepulciano d’Abruzzo ?? o una Mc Ewan’s rossa, magari con un piatto di patatine fritte con sopra la salsa rosa ?? oppure un bello stinco di maiale con patate al forno, con una birra artigianale da Mahnič, in Slovenia, appena oltre al Confine di Stato ??....OK OK, basta, sennò non esco più !!

Alle otto Davide è sotto casa, in macchina ad aspettarmi; destinazione l’abitato di Moccò, nei pressi della Val Rosandra, ad una decina di chilometri da Trieste, da dove partirà l’undicesima edizione (ottava per i podisti) di questo ormai classico appuntamento offroad per bikers e runners, destinato a quei temerari che vogliono dare il meglio di se stessi lungo una trentina di chilometri di sentieri ed ottocento metri di dislivello positivo.
Per me sarà la prima volta.

Organizzata dal gruppo “Vulkan” della Società Alpina delle Giulie, Sezione di Trieste del CAI, la manifestazione raccoglie ogni anno un numero crescente di pazzi furiosi, tanto che da qualche anno l’Organizzazione deve istituire il numero chiuso a 150 podisti e 250 ciclisti.
Il percorso si snoda per circa cinque chilometri lungo la ciclabile,


già linea ferroviaria Trieste-Erpelle, che attraversa la Val Rosandra, raggiunge i 400 metri di quota inerpicandosi per un ripido sentiero e si addentra fra boschi secolari fino a raggiungere, in un continuo saliscendi, la cima del Monte Lanaro, a quota 545 m s.l.m.
Ho già provato i due terzi finali l’anno scorso, in piacevolissima compagnia,


(filmato gentilmente concesso da Rupikaber)
 

(con il panettone sotto la maglia, per ogni evenienza....) nell’intento di partecipare alla gara; con un’ardua decisione scelsi poi diversamente.

Il sabato ritiro il pettorale, ed i presupposti non sembrano dei migliori: diciamo che ben che vada forse farò ridere, considerato il parallelismo con il noto personaggio Disney !!



La corsa parte, per i podisti, alle 9:15, in un quarto d’ora siamo a Moccò, ma dobbiamo pur prendere un’oretta di freddo, sennò che pazzi furiosi saremmo….
Sì, il freddo non manca, così come non manca una gelida brezzolina; quello che manca è invece il sole, che stenta a fare capolino, dietro il Monte Carso.
Temperatura direi circa 4-5 gradi sotto lo zero, a giudicare dalle dita delle mani ghiacciate e dai moccoli che provano a scendere dal naso.


Mentre Davide si veste, faccio qualche minuto di riscaldamento con Ale; e prima della partenza tutti insieme, per la foto di rito.


E’ la prima volta che provo i Booster su una distanza di un certo rispetto, dopo averli indossati per un paio di brevi uscite sui dieci chilometri: sono curioso di utilizzarli per capire se sono davvero utili.
Alla partenza mi piazzo in fondo al gruppo, tanto poi li riprendo tutti….ehm….




Poco dopo il quinto chilometro, alla base del sentiero che con una pendenza del 12 % porta alla Provinciale cento metri più sopra, decido di camminare: scelgo, infatti, di affrontare la gara con una linea morbida, visto che si tratta comunque di trenta chilometri, che proprio così poco non sono.
Mi passa il trio Chiara-Grazia-Danilo; sarà un continuo riprendersi e staccarsi fino alla fine, loro arriveranno quattro minuti prima di me.
Dopo il primo tratto, confinato dalla Val Rosandra, lo scenario si apre sull’Altipiano carsico e la visuale spazia tra le cime finalmente innevate delle Alpi Giulie ed il Golfo di Monfalcone.
Sono le nove, il sole ormai comincia a scaldare e quella che si prospetta è una magnifica giornata invernale, con aria limpida e frizzante che invoglia il movimento fisico.

Levo i guanti che avevo sapientemente (e stranamente, visto che non li uso mai !!) portato, partendo dalla considerazione che comunque nella tasca dell’antivento non pesano, e che magari avrebbero potuto servire.
Non fa assolutamente freddo, anzi, comincio a sudare e la zip del giacchino sale e scende come il percorso; meno male che sotto ho le maniche corte.
Il “circuito di Basovizza”, consueta meta di allenamento per molti, è oggi particolarmente frequentato da “podisti della domenica”; per fortuna ben presto la direzione della gara ci separa dalla folla in libera uscita.
La traccia procede zigzagando tra boschi e forme carsiche di superficie: campi solcati, karren e piccoli inghiottitoi si susseguono e rendono il paesaggio piacevole sotto ogni punto di vista.
Procedo bene e senza fatica, percorrendo il nono chilometro ad una media di 5’ 10”/Km.

Nei pressi dell’abitato di Gropada il tracciato riprende per circa quattro chilometri il sentiero 3, risalendo le pendici meridionali del Monte dei Pini.
Dopo circa venti chilometri dal via, in prossimità dell’attraversamento della strada provinciale che conduce al valico di Fernetti, è stato predisposto l’unico ristoro, ben fornito di acqua, the e pezzi di mela. 
Ci fermiamo per qualche minuto (sono stato ripreso dal Trio, dopo averli raggiunti e staccati, ndr) a chiacchierare con i volontari; io bevo due bicchieri di the e mangio qualche pezzo di mela. 

Riprendiamo a correre. 
Pochi chilometri e siamo sulla ripida strada provinciale n° 9 che conduce all’abitato di Zolla di Monrupino: si profilano due chilometri di salita, che mi sfiancheranno. 
Riesco a correre i primi due-trecento metri, ma ben presto preferisco camminare: è inutile stancarsi proprio adesso, ad otto chilometri dalla fine, quando le salite più dure devono ancora arrivare….ed “il Trio” intanto va….
L’Organizzazione ha fissato un cancello a Zolla, alle ore 12:00: il Garmin segna le 11:50 e sono più o meno a metà della salita, manca quindi ancora un chilometro.
Cammino costantemente a 9’/Km, in teoria dovrei farcela, ma è meglio affrettare il passo.
A cinquecento metri dalla fine della salita il campanile della chiesa comincia a battere mezzogiorno….CAXXO !!….
Spingo più possibile, e spero che le campane continuino ancora per un po’….e che il controllo non sia così fiscale….
Scollino con le campane che stanno ancora suonando, svolto a sinistra e vedo il fuoristrada dell’Organizzazione.
Mentre lo passo la portiera si apre; il ragazzo scende e con il cellulare in mano scruta giù, verso l’inizio della salita....io sono oltre….
Gli ultimi radi rintocchi delle campane, lo sento parlare al cellulare:
Ascolta, è mezzogiorno. Cosa devo fare qua ? Chiudo ?
Sarò l’ultimo a passare il cancello, dopo di me verranno bloccati quindici podisti.

In discesa recupero bene, sono al 25° chilometro ed ho di nuovo “il Trio” davanti a me, a cinquanta metri.


Ma il bello deve ancora venire, visto che l’ultimo tratto e costantemente in salita: cinque bastardissimi chilometri al 5 %, con cinquecento metri di rampa finale all’ 8 %.

Finora è andato tutto molto bene, ho gestito le forze al meglio e sono riuscito a riconquistare posizioni nei pochi tratti in vera discesa; però adesso sono alla resa dei conti, il tempo finale si decide qua.
Al 26° chilometro, mentre corro in un breve tratto pianeggiante, un chiodo incandescente mi entra profondamente nel polpaccio sinistro, almeno questa è l’impressione, e mi fa sobbalzare.
E’ un inizio di crampo, molto doloroso, ma che per fortuna riesco a gestire, e che sparisce dopo una trentina di secondi: forse i Booster hanno aiutato ??

Dieci metri di discesa ripidissima e subito un muro da salire: passo un arrancante trailer e tre bikers.
Il bosco si apre e un chilometro più in là riesco a scorgere l’arrivo, in cima al Monte Lanaro, tra i gazebos dell’Organizzazione; sento lo speaker….OK, ci sono quasi….10’-13’-14’/Km, è dura, durissima, non ce la faccio ad andare più veloce.
Di correre qua non se ne parla, sento le pulsazioni nelle tempie e non vedo l’ora di arrivare.
Ma ormai ci sono, e anche se le gambe sono completamente rigide accenno un ultimo scatto di corsa in prossimità del traguardo.
Arrivo in cima poco dopo l’una,  3h 49’ 49” dopo il via, a 7’ 46”/Km di media.
CHE FATICA !!
ma sono contento, perché il tempo impiegato è dignitoso e decoroso, e in questa splendida giornata invernale ho provato tante bellissime sensazioni.

Una nota di merito va all’ottima Organizzazione, che ha presidiato gli incroci del percorso e che ha fatto trovare i propri ricambi all’arrivo, predisponendo tende riscaldate per svestirsi e cambiarsi, oltre a panini, dolci, bevande calde e fredde.


Ed il buon risultato non può essere festeggiato che con il succo di luppolo, il re degli integratori, ricco di Maltodestrine….



L’anno podistico sembra iniziare bene, testicula tacta….





6 commenti:

  1. ...meraviglioso inizio d'anno podistico!
    bel racconto ;-)

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  2. davvero una gara molto bella! a piedi non potre farla mai, troppi Km... Devo però pensare di cominciare ad allenarmi, almeno il fine settimana, sul carso: panorami del genere aiutano allo spirito!!

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  3. Il prossimo anno noi quattro la corriamo assieme....
    ;-)

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  4. LGF....la più bella fatta l'anno scorso e quest'anno non potevo proprio mancare...il Carso, il sole, le solite stanche e sorridenti facce...tutto tutto molto bello! Mi hai fatto rivivere, comodamente seduto, questo bellissimo step di trail!...e grassie per el link !

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  5. Ale, el prossimo anno và un poco più pian, rispetta quei più anziani de ti....;-)

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