"La scuola di guerra della vita", Friedrich Nietzsche:

Quel che non mi uccide, mi rende più forte"

(Friedrich Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, 1888)

"Se dopo aver accompagnato tuo figlio in palestra, aspettando seduto nello spogliatoio e pensando alla gara del giorno prima, con la calcolatrice del cellulare cominci a calcolare:

- a che passo avresti dovuto correre per arrivare cinque minuti prima;

- che tempo avresti fatto se ai 10 chilometri fossi arrivato ad una media inferiore di 5 secondi al chilometro;

- a che media affronterai la prossima gara volendo migliorare il tuo PB di almeno 10 minuti

allora le possibilità sono due: o sei un runner o sei cerebroleso, e non è detto che una escluda l'altra....”
(orzo)
....certo che noi runners siamo proprio strani....
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lunedì 22 agosto 2011


Cross training


Come riuscire a dare una continuità all’allenamento in questo torrido mese di agosto, quando nemmeno la brezza marina della notte riesce a rinfrescare l’aria, complice il mare troppo caldo, e correre alla mattina presto è ugualmente improbo, così come nelle ore calde della giornata ?
Quale soluzione adottare per non sentirsi troppo in colpa per non aver fatto i compiti ?
Con queste temperature riesco a correre per pochi chilometri: un senso di spossatezza generale mi assale e l’impressione di svenire è così forte che devo fermarmi.

Si cercano alternative, e la risposta è un allenamento che, ancorché non qualitativo, riproduca uno sforzo fisico comunque equiparabile al consueto allenamento previsto: la parola magica è cross training.
1) Bicicletta ?? Troppo caldo, a quel punto tanto vale correre;
2) Nuoto ?? Sono nato in una Città di mare, ma quel tipo di impegno fisico non mi è congeniale, no grazie (diversamente mi immergo con vero piacere, ma in quel caso non si nuota);

C’è poi il tempo da dedicare alla famiglia, è doveroso….ed allora perché non unire l’utile al dilettevole ??

A dieci minuti di macchina c’è l’Altipiano carsico, quota media 300 metri….già, ma la temperatura si abbassa al massimo di tre-quattro gradi, poca roba, senza contare che negli spazi aperti non coperti da vegetazione il soleggiamento e la temperatura sono anche maggiori che a livello del mare, dove bene o male l’escursione termica fra la superficie dell’acqua e le zone ombreggiate crea pur sempre un piacevole venticello fresco.
Però basta alzarsi ancora un po’ di quota, in venti minuti si oltrepassa il Confine di Stato e si arriva a 500 metri sul livello del mare; qui la differenza di temperatura si sente, non è presente l’oppressivo senso di afa e di chiuso della Città, la circolazione dell’aria è diversa e si respira molto meglio; non c’è il traffico né alcun rumore della nostra frenetica e logorante società, ma solo il verde e l’azzurro….rilievi carsici, boschi e cielo.
Sono le tre e mezza del pomeriggio, siamo a Erpelle, in Slovenia, un paio di chilometri oltre al Confine e la meta prevista è il Monte Taiano ed i suoi 1.028 metri di quota.

Da percorrere circa 10 chilometri in leggera e costante salita e 500 metri di dislivello, seguendo una comoda carrareccia che si sviluppa quasi interamente in un bosco di latifoglie, eccezion fatta per l’ultimo chilometro lungo l’erta finale che conduce al rifugio posto in sommità, dove l’impetuoso e gelido vento da Nord-Est sferza la superficie ed impedisce alla vegetazione d’alto fusto di svilupparsi e crescere.


L’andatura sarà quella del più lento, quindi ci adegueremo al passo di Orzetto.
E’ un piacere iniziare a camminare all’ombra, perchè pur con una temperatura prossima ai 25 gradi il senso di caldo è molto limitato grazie ad una bassa percentuale di umidità relativa.
Ogni volta che scorgo delle more tra i rovi mi fermo per raccoglierle, buone e dolci.
I profumi del bosco si avvertono distintamente e fra tutti prevale quello del ciclamino, grazioso fiore che sbuca tra la roccia.

Devo essere sincero: ho sottovalutato la lunghezza del percorso ed il suo dislivello, poco adatti ad un bambino di sette anni, e mentre il Garmin mi comunica che siamo giunti al quinto chilometro, la sensazione di avere esagerato pervade i miei pensieri.
Orza riesce comunque a svagarlo con discorsi che riguardano i Pokemon, le dimensioni degli animali preistorici e le streghe dell’ultimo racconto letto, speriamo duri….
Io li precedo di qualche decina di metri, un po’ come la carota da inseguire e raggiungere; non troppo vicino, devo imprimere un’andatura accettabile né troppo lontano, non devo risultare irraggiungibile.
Aspetto di vederli arrivare, fermo sul sentiero....ecco, arrivano....mi giro per riprendere il cammino e con la coda dell'occhio scorgo ad una decina di metri il manto bruno e le due zampe posteriori di un capriolo che attraversa il sentiero....

Dopo un’ora e mezza la stanchezza dei miei due compagni d’avventura sta iniziando a farsi sentire, nei tratti rettilinei vedo che la distanza tra di noi aumenta; dietro alle curve li devo aspettare sempre più a lungo….
- Quanto manca ??
- Siamo quasi arrivati….
- Sì, ma quanto ancora ??
- ….pochi minuti….

Nella metà superiore del tracciato ogni tanto la vegetazione si dirada e si può così vedere il mare: il Golfo di Trieste e quello di Capodistria sembrano così vicini da poter quasi essere toccati: si distinguono chiaramente le gru sulle banchine dei due porti.
Adesso la pendenza aumenta, allungo un po’ il passo per non farmi raggiungere, potrebbero chiedere di fermarsi, ed approfitto per scattare un paio di foto.



A due ore dalla partenza la ciurma prova l'ammutinamento:
- Papà, io sono stanco, mi fermo qua !!
- Ma dai, cosa vuoi fermarti adesso !! Ormai siamo arrivati, un ultimo sforzo….
La mia credibilità comincia ormai a vacillare, ma ad un bivio scorgo un provvidenziale cartello che indica la fine delle fatiche:
- Guarda là cosa c’è scritto: Monte Taiano 15 minuti, hai visto ?? E la vedi quell’antenna rossa fra gli alberi ?? Vuol dire che siamo proprio arrivati !!
 





Uno scatto d’orgoglio spinge un rincuorato Orzetto ad avere ragione della fatica ed a guadagnarsi il dolce e la pesca portati da casa, non prima di aver sorseggiato con un certo impeto un pò d'acqua, concludendo così la salita in due ore e mezza.


Il tempo però stringe, se ci fermiamo troppo rischiamo di venir colti dal buio poco dopo la metà del percorso di ritorno, dopo le otto di sera c’è già poca luce, specialmente tra gli alberi alti.
Si torna quindi indietro di buon passo, cercando di non perdere tempo.


Orzetto è stanco, in discesa le gambe gli scappano di qua e di là: decidiamo di prenderlo a turno sulla schiena, più o meno per 500 metri a testa (sono pur sempre 22 Kg !!).

Secondo il Garmin siamo in media perfetta, dovremmo arrivare giù in tempo, al buio per forse soli 800 metri.
E così è !!
Il tratto asfaltato, le luci delle prima case, il motore di qualche macchina, dei segnali stradali….
Due ore per scendere, meglio del previsto: del resto il passo non era lento.
In macchina Orzetto divora un altro dolce e Orza si attacca alla bottiglia di acqua, mentre io decido che invece mi attaccherò a mezzo litro di birra artigianale nella birreria un chilometro più in là; è doveroso, visto che non è la solita birra commerciale e che il boccale da mezzo litro costa solo un Euro e ottanta !!

Una menzione speciale ad Orzetto ed ai suoi primi venti chilometri di sentiero con 500 m D+, portati a termine con grande forza ed onore.

Allenamento e famiglia: qual è l’utile e quale il dilettevole ? Ad ognuno la scelta.

martedì 2 agosto 2011

Piccolo bilancio di mezza estate
(....fa un pò Shakespeare....)



E’ iniziata la 7° delle 18 settimane di preparazione per la Maratona di Venezia 2011, sono quasi a metà e mi sento di poter stilare un primo parziale bilancio sulla mia preparazione.

Le prime (dure) settimane sono ormai alle spalle, le salite sprint sono un ricordo, così come le tiratissime ripetute brevi.
Le distanze iniziano ad allungarsi ed i ritmi delle prove necessariamente si abbassano, anche se la velocità che gli allenamenti delle prime settimane mi hanno donato mi spinge ogni tanto ad esagerare.
L’incognita “fisica” dovuta alla caduta ed alla spina calcaneare sembra ormai ridimensionata, il ginocchio è al 100 % ed il tallone mi consente di mantener fede alla tabella che mi sono imposto, ricordandomi solo, ogni tanto, che anche lui esiste e che se voglio che mi accompagni per bene è meglio rinunciare a dieci minuti di corsa e spenderne invece quindici di stretching.
Le Nike Pegasus+ 27


mi accompagnano fedelmente ogni giorno, mentre le
Saucony Progride Ride 3

attendono con impazienza il 23 ottobre per percorrere la Riviera del Brenta ed arrivare in Riva degli Schiavoni, a Venezia.

Sono passato da una SAN di poco sopra ai 12 Km/h ad una nettamente superiore ai 13 Km/h, la velocità di base è quindi aumentata.
Come dicevo sopra, questo mi provoca, tuttavia, delle partenze troppo veloci e delle notevoli difficoltà a gestire il passo: faccio una fatica boja a fare i LL a 5’ 45”/Km, il respiro è troppo lento, mentre invece quando faccio 10 Km a 5’ 15”/Km respiro bene a pieni polmoni….MAH….

Dopo una punta minima di 68,5 Kg, il peso si è adesso attestato sui 69 Kg, e ciò mi ha permesso di guadagnare un buco sulla cintura dei pantaloni.
L’entusiasmo per uscire non è sempre lo stesso: a volte farei meglio a restare a casa, come domenica scorsa, quando la testa non ne voleva proprio sapere di partecipare ed ho dovuto ridurre di un terzo i 25 Km previsti; altre volte mi diverto un sacco e macino chilometri senza nemmeno accorgermene.
A proposito di chilometri: come si può facilmente constatare dalla tabella, nonostante il gradito exploit del mese di luglio, anche ammesso che nei mesi di agosto e settembre riesca a mantenere questa media che per me è quasi da record, arriverei comunque all’appuntamento con la Maratona con un deficit, riferito al periodo gennaio-settembre, di 300 Km rispetto all’anno scorso, TANTI !!….ma tant’è, il calo dei primi mesi dell’anno, lo stop forzato di aprile e la graduale ripresa hanno portato a questo.
Il mio rientro sta perciò procedendo per il meglio, finora ho saltato 4 allenamenti su 30 e sono quindi all’ 86,7 %, magari riuscissi a continuare con questa media !!

Sì, ma….alla sera riesco a malapena a cambiarmi il pannolone ed a buttare lo scheletro in fossa, a questa età di energie non ne avanzano….