"La scuola di guerra della vita", Friedrich Nietzsche:

Quel che non mi uccide, mi rende più forte"

(Friedrich Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, 1888)

"Se dopo aver accompagnato tuo figlio in palestra, aspettando seduto nello spogliatoio e pensando alla gara del giorno prima, con la calcolatrice del cellulare cominci a calcolare:

- a che passo avresti dovuto correre per arrivare cinque minuti prima;

- che tempo avresti fatto se ai 10 chilometri fossi arrivato ad una media inferiore di 5 secondi al chilometro;

- a che media affronterai la prossima gara volendo migliorare il tuo PB di almeno 10 minuti

allora le possibilità sono due: o sei un runner o sei cerebroleso, e non è detto che una escluda l'altra....”
(orzo)
....certo che noi runners siamo proprio strani....
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lunedì 20 giugno 2011

Ci siamo


Da domani riprendo in mano la tabella e ricomincio ad allenarmi con un obiettivo nel mirino: Maratona di Venezia....e che Mercurio (con tanto di alette ai piedi) sia con me !!
Le conseguenze degli infortuni dovrebbero essere alle spalle: gli strascichi della caduta di febbraio dovrebbero essere esauriti, il ginocchio funziona bene come prima, sono spariti tutti i dolori e l’articolazione non sembra essere deficitaria.
La spina calcaneare sembra abbastanza risolta: nell’ultimo periodo, dopo la Mezza Maratona di Trieste, sono riuscito a fare una settantina di chilometri abbastanza agevolmente, senza significativi dolori al tallone.
Noto che il polpaccio tende sempre a darmi fastidio dopo la corsa; lo stretching mi aiuta davvero tanto, ma a volte ho il polpaccio contratto anche solo a star seduto ed immediatamente dopo mi dà un po’ fastidio il tallone…. stretching, stretching ed ancora stretching, non c’è altro da fare.

In questo mese e mezzo ho cercato la corsa lenta, aerobica e rilassante, per ritrovare il piacere del movimento, ascoltando molto il mio corpo ed assecondandolo per ritrovare l’abitudine a far girare le gambe.
Convinto anti-Nike da sempre, ho comprato le Pegasus + 27, e detto fra noi….HO FATTO UN OTTIMO ACQUISTO !!
Sono morbide, non c’è che dire, ma le pensavo molto più pantofole.
Non sono propriamente le mie scarpe: a me piace spingere e sentire la scarpa e non il contrario, come succede con le Nike con le quali rimbalzi passo dopo passo anche se non vuoi; mi piace correre e sentire che la scarpa segue il movimento, e più acceleri più lei ti viene dietro; al contrario le P27 non sono reattive, anzi, sembra di correre con gli stivaletti a molle di Paperinik BOING BOING !!
Ma in realtà alla lunga ci si abitua, e subentrano i vantaggi di una scarpa comoda, molto protettiva e ben ammortizzata, adatta a riprendersi dagli infortuni ed a buttare su chilometri di CL.

L’anno scorso ho preparato Venezia con il metodo APS (Ad Penem Segugium), con ritmi approssimativi derivati da tempi presunti sui 10 Km e con conseguenti dubbi risultati, specialmente sulle ripetute.
Quest’anno ho deciso di mettere un po’ d’ordine negli allenamenti e mi sono sottoposto al Test dei 7 minuti.

Quattro giri di pista, meno qualche decina di metri: risultato prossimo ai 1.600 metri che mi ha positivamente impressionato, credevo di valere molto meno, soprattutto dopo gli infortuni ed i due mesi di stop forzato (apppperò !! 1 Km a 4’ 12”/Km e quasi 600 metri a 4’ 9”/Km !! Allora queste Pegasus non sono poi così male !!).
Adesso ho capito come mai l’anno scorso il ritmo delle ripetute mi sembrava così lento: non riuscivo praticamente a stancarmi perché correvo ad un ritmo troppo basso per le mie capacità; ora potrò finalmente allenarmi a ritmi appropriati e costruirmi così il giusto RG.

Bene, adesso si va a letto, domani in pausa pranzo mi aspettano 10 x 100 metri sprint in salita.

3 commenti:

  1. Bene, era ora!
    Qui si cominciava a battere la fiacca, eh.....
    A Venezia ti voglio sotto le 4h !!!

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  2. Ottimo Orzo, ottimo !Streching prima e dopo, mi raccomando..prima e dopo,serve eccome !
    Molto bene, il peggio è passato, il futuro...di corsa!!

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