"La scuola di guerra della vita", Friedrich Nietzsche:

Quel che non mi uccide, mi rende più forte"

(Friedrich Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, 1888)

"Se dopo aver accompagnato tuo figlio in palestra, aspettando seduto nello spogliatoio e pensando alla gara del giorno prima, con la calcolatrice del cellulare cominci a calcolare:

- a che passo avresti dovuto correre per arrivare cinque minuti prima;

- che tempo avresti fatto se ai 10 chilometri fossi arrivato ad una media inferiore di 5 secondi al chilometro;

- a che media affronterai la prossima gara volendo migliorare il tuo PB di almeno 10 minuti

allora le possibilità sono due: o sei un runner o sei cerebroleso, e non è detto che una escluda l'altra....”
(orzo)
....certo che noi runners siamo proprio strani....
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domenica 27 febbraio 2011

Pensieri e parole
 
 
Non quelli sublimi del Grande Lucio, ma quelli tristi e rassegnati di un runner che si vede ridimensionata l’attività programmata.

La “banale” caduta di inizio mese così tanto leggera non era, visto che a più di tre settimane di distanza il dolore non solo non è ancora sparito, ma nell’ultima settimana è aumentato, sì da costringermi a fermarmi dopo un centinaio di metri negli ultimi due allenamenti (domenica 20/2 e martedì 22/2).
Il mesto claudicare ha stupito più di qualche avventore dei soliti circuiti ed ha lasciato basito il sottoscritto, incapace di procedere già dai primi metri.

A questo punto s'impone una riflessione su quelli che dovranno necessariamente essere i prossimi step del mio programma podistico.
Purtroppo salta la Mezza di Gorizia....domenica prossima non me la sento di affrontarla; anche se riuscissi a finirla, pagherei con altre settimane di dolori ed allungherei il tempo per il recupero completo.
E’ in forse anche il via alla Maratona di Padova, troppo vicina per arrivarci con una giusta preparazione, mentre i tempi per la Maratona di Trieste cominciano ad essere stretti: domani inizi(erebbe)a la quarta settimana delle tredici previste nel programma di allenamento e finora, in quanto settimane, ne ho concluso solo una !!

Mi ritiro in buon ordine in Camera di Consiglio, invocando un decoubertiano quanto laconico “L’importante non è vincere, ma partecipare”….già, partecipare….

Ma siamo proprio sicuri che lo sport faccia bene ??

giovedì 17 febbraio 2011

CAMBIOOOO !!

Essì, ogni tanto va fatto !!

Non ci si fidava più di andare lontano, i soldi che si continuavano a spendere per metterla a posto per superare le revisioni erano sempre più buttati, ormai aveva fatto il suo corso e per quanto si stesse attenti a non spremerla troppo il dubbio e l’incertezza pervadevano i nostri pensieri per tragitti superiori ai 100 Km.
Tra l’altro Orzetto, seduto dietro, cominciava ad avere le ginocchia in bocca….
Grazie di tutto, gloriosa Y10.

ABBIAMO L’ AMMIRAGLIA
FIAT MAREA 1.6i 16V ELX !!

Per me che sono da sempre un anti-FIAT è stato un passo che ha quasi dell’incredibile, del tutto inaspettato.
Ma il prezzo e le ottime condizioni generali erano davvero allettanti, considerando anche che i grossi lavori che devono essere fatti con periodicità (cinghia di distribuzione, frizione, freni ecc.) sono stati puntualmente fatti e che il precedente proprietario ha percorso i suoi primi 140.000 Km fermandosi ogni 20.000 Km a rimpinguare la cassa del concessionario, provvedendo addirittura maniacalmente alla sostituzione del sensore della temperatura esterna per visualizzare i gradi giusti !!

All’interno sembra di essere seduti in salotto: poggiabraccia da tutte le parti, bocchette aria calda/fredda in ogni dove, bagagliaio “infinito”.
E poi orologi, spie luminose, regolazioni per l’intermittenza del tergicristallo, cassetti, regolazioni lombari dei sedili….
Per provarla ci ho messo un po’ a partire, non mi aspettavo che al Mondo potessero esistere frizioni che staccano così in alto; quando, dopo dieci metri, mi sono fermato al cancello del parcheggio per attendere che si liberasse la strada per uscire, il concessionario ha rischiato di piantarsi nel parabrezza, visto che con il semplice tocco del piede destro la macchina ha inchiodato !!
Può piacere o no, è chiaro; di tutto però si potrà dire di lei, meno che non è comoda.

E voi mi direte: “Cosa c’entra questo con un blog che si intitola CORRERE ??”
C’entra eccome, visto che per la ricerca di qualcosa di interessante e per andare avanti/indietro a provarle ho dovuto saltare tutti gli allenamenti  dello scorso fine settimana e dell’inizio di questa.

BENVENUTA MARY !!

P.S.: mi rendo perfettamente conto che non ha niente di eccezionale, specialmente se paragonata con quello che adesso offre il mercato del nuovo, ma non sono mai stato, personalmente, uno che “vive per la macchina”; per me l’automobile deve servire a portarmi in giro e non devo esserne schiavo.
Sedermi quindi in qualcosa che, come questa, ai miei occhi è “lussuosa” mi provoca questo effetto di assoluto.

giovedì 3 febbraio 2011

Oggi ho sputato sangue !!



Allenamento duro ?? No, tolòn de mona, detto nel locale idioma….(capitombolo da sciocco, ndr).

Ore 12.45, in pausa pranzo mi accingo a fare i 4 chilometri sulle Rive fino al lavoro di Orza, per correre insieme 3 chilometri e poi tornare sui miei passi. In tutto 11 Km.
Primo chilometro a 5’ 3”/Km, ho un po’ di fretta perché sono tardi; accelero sulla breve salitina del secondo chilometro, mantengo la media; supero il colle e lascio andare le gambe in discesa dall’altra parte.
Zona di uffici, “ragionieri” che in pausa pranzo fanno due passi al sole tiepido delle ore più calde della giornata con andatura da mandria al pascolo, affiancati per occupare meglio tutta la larghezza del marciapiede (!).
Ormai sul tratto in piano, al Km 2,3 dietro ad una curva trovo “la coppia più bella del mondo” che procede con la proverbiale calma dell’evidente sovrappeso e della scarsa voglia di rientrare in ufficio.
Li vedo troppo tardi….velocemente stabilisco quali saranno le uniche due possibili opzioni:
a) bloccare molto rapidamente gli arti inferiori, sì da arrestare IMMEDIATAMENTE la mia corsa;
b) passare a sinistra dell’ostacolo, nell’esiguo spazio lasciato libero dalla sagoma di sinistra, usufruendo della ventina di centimetri disponibile fra questa (la sagoma) e lo spigolo del marciapiede.

La balistica e la logica danno ragione alla seconda opzione, sulla base del ragionamento che porta a considerare lo spazio immediatamente davanti a me troppo ridotto per variare lo stato del mio moto, con conseguente certezza di finire sulle spalle di uno dei due o, in subordine, di passare in mezzo a loro e farli girare come trottole.

Detto (anzi, pensato) fatto.
Correggo il passo per mettere in appoggio il piede giusto ed inizio la manovra.
Beh facile, li ho passati, ce l’ho fatta !!….non proprio, appoggio il piede troppo sullo spigolo e quando lo carico il peso del corpo lo fa scivolare giù per i venti centimetri dello scalino.
Mannaggia a me ed ai miei passaggi millimetrici !! giorni fa ho sfiorato un palo della segnaletica con il Garmin….tinnnn….

Risultato: sono finito a terra alla velocità di 11,88 Km/h ed ho baciato l’asfalto del marciapiede, che adesso mi amerà per sempre !!

A casa ho potuto constare che i miei lineamenti sono rimasti invariati, meno male, avevo temuto per il mio prossimo book fotografico….però il ginocchio sinistro si è gonfiato e mi fa un pò male a camminare….ed il labbro all'interno è tumefatto (comunque la “mossa” era giusta, dovevo solo considerare il fatto che non sono pronatore….).