"La scuola di guerra della vita", Friedrich Nietzsche:

Quel che non mi uccide, mi rende più forte"

(Friedrich Nietzsche, Crepuscolo degli idoli, 1888)

"Se dopo aver accompagnato tuo figlio in palestra, aspettando seduto nello spogliatoio e pensando alla gara del giorno prima, con la calcolatrice del cellulare cominci a calcolare:

- a che passo avresti dovuto correre per arrivare cinque minuti prima;

- che tempo avresti fatto se ai 10 chilometri fossi arrivato ad una media inferiore di 5 secondi al chilometro;

- a che media affronterai la prossima gara volendo migliorare il tuo PB di almeno 10 minuti

allora le possibilità sono due: o sei un runner o sei cerebroleso, e non è detto che una escluda l'altra....”
(orzo)
....certo che noi runners siamo proprio strani....
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giovedì 23 settembre 2010

        4^ Euromarathon Muggia-Capodistria
Domenica 19 settembre 2010


Maratoneta sotto sforzo
(foto: atleticats.com)

Edizione “stitica” di questa Mezza perché pesantemente penalizzata da avverse condi-meteo, con nubifragi che hanno causato estesi allagamenti di vaste zone costiere, fino a Capodistria, e con la presenza di forte vento di Bora.
Panico tra gli organizzatori e decisione di correrla comunque, ancorché anticipando l’arrivo all’abitato di Ancarano. Di fatto praticamente dimezzata.

Si corre sul lungomare di Muggia, ridente cittadina istro-veneta ad una decina di chilometri da Trieste, famosa per triestini e non grazie anche ai numerosi locali nei quali è possibile degustare porzioni di prelibato pesce, cucinato da esperti cuochi.
 
Pur con pettorale da top-runner, parto dalle retrovie, confidando in una sana progressione per concludere al meglio gli 11,2 chilometri previsti.


Dopo la Maratona del 2 maggio non ho fatto altre gare e correre alla partenza in gruppo con altri 400 runners tutti insieme mi risulta oggi molto strano, chissà perché.
L’impressione che si ha percorrendo la strada situata un metro sopra il mare, senza alcuna macchina in movimento ed al riparo da sgradevoli gas di scarico, è veramente notevole !!


Il silenzio totale, rotto solo da qualche respiro più affannoso e dall’incedere deciso del lungo serpentone di runners, è a tratti intervallato dallo scrosciare rabbioso delle onde che si frangono impetuosamente lungo la linea di costa, provocando alti spruzzi d’acqua che ogni tanto invadono la sede stradale.
La giornata è limpidissima, come succede qua da noi quando, dopo un violento temporale, la Bora spazza con decisione il cielo e rinfresca l’aria.
Sullo sfondo il Monte Cavallo, appena sopra a Grado, e più in là le Dolomiti che quasi si toccano con un dito.

Parto dunque tranquillo, adeguandomi al passo degli ultimi.
Già, tranquillo….primo chilometro a 5’ 8”/Km !!
Le gambe vanno ed io non le trattengo; comincio così una lunga serie di sorpassi di tanti avventati runners che eccessivamente in anticipo hanno chiesto troppo a fiato e gambe….ed il secondo chilometro scorre a 4’43”/Km !!
Proseguo con questo passo che mi risulta molto agevole e decido di interpretare la gara come una prova sui 10 Km, visto che non ho tempi ufficiali recenti su questa distanza.
Il quarto chilometro si svolge sul tratto più esposto alla Bora, che soffia in favore, ed il cronometro se ne avvantaggia segnando un passo medio di 4’38”/Km.
 
Sempre proseguendo lungo la costa, la strada si avvicina ora al Confine di Stato, che si attraversa dopo 7,3 chilometri dal via.
I restanti, ultimi, 4 chilometri si svolgono per lo più tutti in salita, con la Bora che soffia contraria e che si riprende tutto quello che aveva regalato all’inizio: corro il 9° chilometro in 5’45”.
La parte finale è in leggera discesa e riesco ad allungare, correndo gli ultimi 200 metri a 4’48”/Km.



 Tempo su 11,2 Km: 56’43” (5’ 3”/Km) 
Tempo su 10,0 Km: 50’26” (5’ 2”/Km)
 
La non competitiva, che in origine si doveva sviluppare sui 9 chilometri che separano Ancarano da Capodistria, si è invece svolta lungo lo stesso tracciato della Mezza (no, cioè….del Quarto….).
I miei familiari, iscritti e fermamente convinti di portarla a termine lungo il suo percorso iniziale, si sono ricreduti ed hanno preferito farla in pullman.
C’è però da dire che l’ hanno fatta per ben tre volte: tanti, infatti, sono stati i trasferimenti dei pochi partecipanti in un avanti-indietro Muggia-Ancarano, Ancarano-Muggia, Muggia-Ancarano.